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martedì 26 febbraio 2013

In Italia il matrimonio religioso ha gli stessi effetti del matrimonio civile?


Da:http://www.stranieriinitalia.it/l_esperto_risponde-in_italia_il_matrimonio_religioso_ha_gli_stessi_effetti_del_matrimonio_civile_16657.html

altCon la mia ragazza stiamo organizzando il matrimonio in Italia. Abbiamo deciso di sposarci in chiesa e non in comune. Cambia qualcosa tra il matrimonio civile e quello religioso ai fini della richiesta del permesso di soggiorno?

20 febbraio 2013 – In Italia ci sono 2 possibilità per celebrare il matrimonio: civile celebrato dall’Ufficiale del Comune e in chiesa con effetti civili. Per quest’ultima categoria, lo Stato italiano ha stipulato degli accordi in merito alla celebrazione del matrimonio in chiesa con effetti civili con le seguenti confessioni religiose:
- Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, con rito geovita (legge n°1159/1929)
- Tavola Valdese (legge n°449/1984);
- Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (legge n°516/1988);
- Unione delle Comunità Ebraiche italiane (legge n°101/1989 e legge 638/1996);
- Assemblee di Dio in Italia (legge n°517/1988 e legge n°128/2012);
- Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (legge n°116/1995);
- Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Legge n° 520/1995);
- Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale (Legge n°126/2012);
- Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (legge n°127/2012)
-Chiesa cattolica (legge n°121/1985)
Le nozze celebrate con rito cattolico che ha effetti civili si chiama matrimonio concordatario e vengono regolate quasi per intero dalle norme del diritto canonico; la legge civile prevede alcuni adempimenti che devono essere rispettati per poter consentire il matrimonio valido anche civilmente.
Come per il matrimonio civile, occorre che prima della celebrazione si proceda alle pubblicazioni che verranno esposte sia nella parrocchia che presso l’ufficio comunale. Le pubblicazioni sono importanti per far presente alla comunità le intenzioni degli sposi e, quindi, dare la possibilità alla comunità di evidenziare se ci sono degli impedimenti seri per la celebrazione delle nozze.
Durante la celebrazione, il ministro di culto deve leggere agli sposi gli artt. 143, 144 e 147 del codice civile che elencano i diritti e doveri dei coniugi per lo Stato italiano. Inoltre, l’ufficiante deve redigere l’atto di matrimonio in duplice originale, in modo tale da trasmetterne uno all’ufficiale di stato civile. Nell’atto si possono inserire le dichiarazioni, consentite dalla legge civile, dei coniugi in merito al regime patrimoniale di separazione dei beni e il riconoscimento di un figlio naturale. Attenzione: se non si dichiara nulla in merito al regime dei beni, si intende il regime per come.
L’atto di matrimonio, firmato dal celebrante e sottoscritto dagli sposi e dai testimoni, deve essere trasmesso entro 5 giorni dalla celebrazione all’ufficiale di stato civile che, entro 24 ore dalla ricezione, deve trascriverlo nei registri di stato civile per l’efficacia costitutiva del vincolo matrimoniale nell’ordinamento italiano. Comunque gli effetti civili del matrimonio si producono dal giorno della celebrazione.
Per la richiesta del titolo di soggiorno sarà, quindi, valido il certificato di matrimonio rilasciato dal Comune.
 
Maria Elena Arguello

mercoledì 20 febbraio 2013

IL MATRIMONIO RELIGIOSO


DA:http://www.style.it/sposa/wedding-day/12/24/matrimonio-religioso--nozze-in-chiesa.aspx 

di Valentina Marchese 24 dicembre 2012
Come, dove e quando. Tutto quello che c'è da sapere - galateo compreso - per sposarsi in chiesa
Valentina Marchese

Valentina Marchese





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A quelle future spose ignare (ma ancora per poco!) di procedure e galateo, style.it ha deciso di dedicare un vademecum pratico ed efficace, per organizzare al meglio la cerimonia religiosa. Step simbolicamente cruciale per chi sceglie di officiare le nozze secondo il rito cristiano.
Ma in che cosa consiste la funzione religiosa? Nel corso della messa sono quattro i momenti fondamentali che vi renderanno marito e moglie: il rinnovo delle promesse battesimali - il sacerdote fa agli sposi alcune delle domande poste durante battesimo, comunione e cresima -, la liturgia del matrimonio - in cui viene chiesto il consenso agli sposi ("vuoi tu prendere…") -, la consacrazione e lo scambio degli anelli e infine la benedizione agli sposi.
Quando e come arrivare in chiesa
Il galateo vuole che sposo e invitati arrivino in chiesa prima della sposa, a cui sono concessi dieci minuti di ritardo. Il futuro sposo entra in chiesa accompagnato dalla madre, così come la sposa sarà accompagnata dal padre. Paggetti e damigelle sono d'obbligo se il matrimonio è formale. Gli abiti sono sempre coordinati e il numero rigorosamente pari. A uno dei paggetti è solitamente affidato il cuscino su cui poggiano le fedi, mentre la damigella ha il compito di spargere i petali lungo la navata della chiesa.
Il riso va lanciato solo fuori dalla Chiesa, sempre che il parroco sia d'accordo.
All'uscita tra baci, saluti e ringraziamenti è meglio accertarsi di non dimenticare nessuno, dalla vecchia zia al fidanzato della collega che non avete mai conosciuto.
A scortavi simbolicamente verso una nuova vita, ci penserà l'autovettura che avete scelto. Fondamentale per condurre la sposa dalla casa dei genitori alla chiesa e da quest'ultima - assieme allo sposo - verso il luogo del ricevimento. Per quando riguarda il primo tragitto, la sposa prende posto sul lato destro del sedile posteriore, accanto al papà. Nel secondo tragitto, sarà lo sposo a guidare l'auto. Sul lunotto dell'auto ci sarà una piccola composizione floreale en teint con il bouquet o con i fiori scelti per la cerimonia.
I testimoni
Hanno un ruolo particolarmente importante e per legge la loro presenza è fondamentale: parliamo dei testimoni, ossia "la conferma vivente" del vostro intento di sposarvi. La legge prevede che ce ne sia uno a coniuge, la tradizione ne concede anche quattro, ma di solito si fa una media. Avvisateli almeno due mesi prima del sì!

La musica
La musica sta alle nozze, come una canzone sta ad una storia d'amore. Una proporzione che vi dà l'idea di quanto sia importante la scelta delle note che accompagneranno la cerimonia religiosa. Per questo la musica deve essere consona al periodo liturgico, alla natura del rito e alle sue singole parti. L'esecuzione dipende dal tipo di chiesa che avete scelto: se parliamo di una basilica antica, sarà probabilmente provvista di un organo. Allora perché non utilizzarlo? Ma potete optare anche per un coro o un'orchestra, a seconda dell'ampiezza della stessa. Se siete orientati, invece, verso una chiesa più piccola, ma sempre antica, l'idea potrebbe ricadere su un duo o un quartetto. Al contrario, se preferite una chiesa moderna l'imperativo è trovare dei musicisti qualificati che sappiano consigliarvi e regalarvi la giusta "dose di emozione". I momenti cruciali della cerimonia sono: l'ingresso della sposa, l'offertorio, la consacrazione, la comunione, le firme e l'uscita degli sposi dalla chiesa. Ricordatevi in ogni caso di informare il sacerdote delle vostre intenzioni.
I documenti
Ma parliamo di burocrazia. Per il matrimonio religioso si devono richiedere in comune gli stessi documenti necessari ad un matrimonio civile (cioè il certificato consensuale e il certificato di avvenute pubblicazioni in comune). In aggiunta, va consegnato al parroco: il certificato di battesimo - rilasciato dalla parrocchia dove è stato celebrato -, il certificato di cresima - anche questo verrà rilasciato dalla parrocchia di competenza -, il certificato di Stato Libero Ecclesiastico - presentato solo da chi ha vissuto fuori dalla propria Diocesi per almeno 12 mesi e dopo aver compiuto sedici anni. Può essere sostituito da un giuramento dei testimoni davanti al parroco. Aggiungiamo anche l'attestato di partecipazione ai corsi prematrimoniali (che dura circa tre mesi), il certificato di avvenuta pubblicazione - rilasciato dal parroco dopo che le pubblicazioni saranno affisse per 8 giorni presso le parrocchie degli sposi -, lo stato dei documenti ossia un modulo che il parroco rilascia a chi si vuol sposare in una chiesa diversa e che dovrà essere vidimato dalla Curia prima del passaggio di consegne. A questo punto potete scegliere ora e giorno.
La scelta della chiesa
I futuri sposi devono fissare con alcuni mesi di anticipo un colloquio con il parroco della parrocchia prescelta. Tradizionalmente è la parrocchia della sposa, quella dello sposo, oppure quella della località in cui gli sposi risiederanno. Nel caso in cui desideriate sposarvi in una chiesa totalmente estranea è necessario ottenere l'autorizzazione dal parroco di riferimento. È inoltre richiesta un'offerta libera, che coprirà le spese di gestione, come la luce e il riscaldamento.
A che ora ti sposi? Ecco come festeggiare! Non esistono vincoli nella scelta dell'orario, ma ogni cerimonia ha le sue "regole".
Se pensate ad un brunch o un buffet veloce, fissate il rito alle nove o le dieci di mattina. Per l'ora di pranzo i festeggiamenti saranno conclusi.
Se vi sposate verso le undici - mezzogiorno, offrite ai vostri ospiti un rinfresco importante. Rimarranno senza parole!
Molto meno frequente è una cerimonia nel primo pomeriggio, tra le due e le quattro, potrete deliziare gli invitati con un cocktail che si protrarrà fino al tardo pomeriggio.
Se scegliete di sposarvi tra le sedici e le diciotto, offrite un rinfresco o una cena, preceduta da un cocktail o buffet di benvenuto.
D'estate, potete spostare le lancette avanti anche di due o tre ore rispetto al precedente orario. L'importante è far concludere la cena entro la mezzanotte. E proseguire festeggiamenti con una nottata dance!
Auguri
!

Matrimonio civile: un boom nella crisi di questa istituzione!

Da:http://www.portaldiritto.com/boom-matrimoni-civili.htm

 
Nel 2011 sono state celebrate con rito religioso 124.443 nozze, 39 mila in meno rispetto al 2008. Il matrimonio civile subisce una flessione più contenuta dovuta a quelli che riguardano cittadini stranieri. Per le coppie italiane ilmatrimonio civile è in continuo aumento: dal 18,8% del 2008 al 24% del 2011.

giovedì 14 febbraio 2013

Libano: intervento della Chiesa maronita sul matrimonio civile


Da:http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/07/libano:_intervento_della_chiesa_maronita_sul_matrimonio_civile/it1-662803



Il matrimonio civile può affiancare ma non può sostituire il matrimonio religioso. E la questione può essere affrontata in maniera proficua solo tenendo distinti gli aspetti civili e quelli religiosi del vincolo matrimoniale. Come appreso dall’agenzia Fides, sono questi i punti fermi definiti dall'episcopato maronita sulla questione di un possibile riconoscimento dei matrimoni tra cittadini libanesi, celebrati con rito civile. Nell’incontro mensile, svoltosi mercoledì nella sede patriarcale di Bkerkè, sotto la guida del patriarca Bechara Boutros Rai, i vescovi della Chiesa maronita hanno espresso una posizione interlocutoria su un argomento tornato nelle ultime settimane al centro del dibattito politico-mediatico libanese. Nel comunicato finale dell'incontro, pervenuto all'Agenzia Fides, i vescovi libanesi prendono atto che l'eventuale approvazione del matrimonio civile in Libano comporta necessariamente un emendamento all'articolo 9 della Costituzione. Per i cristiani maroniti, notano, “il matrimonio è uno dei sacramenti della Chiesa e il matrimonio civile non può rimpiazzare questo sacramento. Dunque, quelli che si uniscono in matrimonio civile, se sono credenti, sono tenuti a rettificare il proprio status sposandosi in chiesa, per potersi avvicinare agli altri sacramenti”. Distinguere tra aspetti civili e religiosi del matrimonio rappresenta, dunque, un punto di partenza per venire incontro alle richieste dei cittadini libanesi che intendono sposarsi con rito civile e non religioso. La discussione pubblica sul matrimonio civile si è riaccesa a novembre, quando una coppia di ragazzi appartenenti a famiglie musulmane sciite ha firmato il loro contratto di matrimonio civile davanti a un avvocato e non davanti a una corte religiosa, depositandolo poi presso la consulta del Ministero degli interni, in attesa di un parere ufficiale. Finora, le coppie libanesi che vogliono celebrare il proprio matrimonio con rito civile ricorrono all'escamotage di sposarsi civilmente a Cipro per poi far registrare in Libano la propria unione. Il mese scorso, il presidente libanese, il cristiano maronita Michel Sleiman, ha espresso il suo parere favorevole a un pieno riconoscimento giuridico dei matrimoni civili. Un rifiuto radicale a inserire la questione nell'agenda politica è venuta dal Gran Mufti Mohammad Rashid Qabbani. La massima autorità dell'Islam sciita in Libano ha emesso una fatwa per diffidare tutti i politici e i ministri musulmani dal sostenere qualsiasi forma di inquadramento legale del matrimonio civile, se non vogliono essere considerati come degli “apostati”. (R.P.)


Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/07/libano:_intervento_della_chiesa_maronita_sul_matrimonio_civile/it1-662803
del sito Radio Vaticana