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giovedì 14 marzo 2013

Svizzera.Condizioni Per poter contrarre il matrimonio civile


 

Da:https://www.ch.ch/it/matrimonio-civile/

Matrimonio civile

Per potervi sposare dovete soddisfare alcune condizioni e presentare una domanda presso l’ufficio dello stato civile. In seguito, il matrimonio può avere luogo.

Condizioni

Per poter contrarre matrimonio, i partner devono soddisfare le seguenti condizioni:
  • essere di sesso diverso;avere compiuto 18 anni
  • nel caso in cui uno dei due partner non fosse cittadino svizzero, comprovare il soggiorno legale in Svizzera fino al matrimonio

Impedimenti

Non è possibile contrarre matrimonio se una persona:
  • è già sposata o vive in un’unione domestica registrata
  • non è capace di discernimento,è parente prossima del partner
  • o se lo scopo del matrimonio è quello di eludere le disposizioni in materia di ammissione per gli stranieri

Presentare la domanda

Per presentare la domanda di matrimonio presso l’ufficio dello stato civile occorre:
  • compilare il formulario «Domanda in vista del matrimonio»
  • a seconda della situazione, consegnare documenti diversi: attenervi alle informazioni fornite dal vostro ufficio dello stato civile
  • dopo aver consegnato i documenti, confermate personalmente all’ufficio dello stato civile che soddisfate tutte le condizioni
  • In seguito l’ufficio dello stato civile esamina la domanda e vi comunica per scritto se il vostro matrimonio può avere luogo

Matrimonio civile

Scelta dell’ufficio dello stato civile

Volete organizzare la cerimonia in un ufficio diverso da quello della preparazione? Se sì, dopo la preparazione e dietro pagamento di una tassa amministrativa riceverete un’autorizzazione in tal senso.
  • Il matrimonio può essere celebrato al più presto dopo dieci giorni e al più tardi tre mesi dopo aver terminato la procedura preparatoria del matrimonio
  • Ha luogo nell’ufficio dello stato civile
  • È pubblico
  • Devono essere presenti due testimoni maggiorenni e capaci di discernimento
  • Sia gli sposi che i testimoni firmano l’iscrizione nel registro dei matrimoni
  • Riceverete il cosiddetto atto di famiglia

Indirizzi degli uffici dello stato civile svizzeri

Costi

In Svizzera i costi per il matrimonio civile variano in media tra i 300.- e i 400.- franchi. Nel caso di richieste particolari, come la celebrazione del matrimonio di sabato o in un luogo all’aperto, i costi possono aumentare ulteriormente.

Matrimonio religioso

Solo dopo il matrimonio civile potete celebrare anche un matrimonio religioso. Rivolgetevi alla parrocchia del vostro Comune di domicilio.

Domande frequenti sul tema del matrimonio

Chi devo informare

Il cambiamento dello stato civile deve essere comunicato nei rapporti con l’amministrazione, al datore di lavoro, alle autorità fiscali, alle banche, alle assicurazioni ecc. Anche nel caso di nuovi contratti è necessario indicare il nuovo stato civile.

Adeguare i documenti

Se con il matrimonio cambiate il vostro cognome, dovete modificare una serie di documenti, tra cui:
  • la carta d’identità e il passaporto
  • il certificato AVS
  • la licenza di condurre e la licenza di circolazione
  • le carte bancarie e le carte di credito
  • ’atto d’origine. Solitamente è il vostro Comune di domicilio che ordina il nuovo atto d’origine presso l’ufficio dello stato civile del vostro Comune d’origine, dopodiché vi invierà la fattura per il pagamento della tassa corrispondente. In caso contrario dovete ordinare voi stessi l’atto d’origine presso l’ufficio dello stato civile del vostro Comune d’origine e depositarlo presso il Comune di domicilio
  • Ecc.

Contattare il Comune di domicilio

Ordinare l’atto d‘origine

Modificare la licenza di condurre


martedì 26 febbraio 2013

In Italia il matrimonio religioso ha gli stessi effetti del matrimonio civile?


Da:http://www.stranieriinitalia.it/l_esperto_risponde-in_italia_il_matrimonio_religioso_ha_gli_stessi_effetti_del_matrimonio_civile_16657.html

altCon la mia ragazza stiamo organizzando il matrimonio in Italia. Abbiamo deciso di sposarci in chiesa e non in comune. Cambia qualcosa tra il matrimonio civile e quello religioso ai fini della richiesta del permesso di soggiorno?

20 febbraio 2013 – In Italia ci sono 2 possibilità per celebrare il matrimonio: civile celebrato dall’Ufficiale del Comune e in chiesa con effetti civili. Per quest’ultima categoria, lo Stato italiano ha stipulato degli accordi in merito alla celebrazione del matrimonio in chiesa con effetti civili con le seguenti confessioni religiose:
- Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, con rito geovita (legge n°1159/1929)
- Tavola Valdese (legge n°449/1984);
- Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (legge n°516/1988);
- Unione delle Comunità Ebraiche italiane (legge n°101/1989 e legge 638/1996);
- Assemblee di Dio in Italia (legge n°517/1988 e legge n°128/2012);
- Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (legge n°116/1995);
- Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Legge n° 520/1995);
- Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale (Legge n°126/2012);
- Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (legge n°127/2012)
-Chiesa cattolica (legge n°121/1985)
Le nozze celebrate con rito cattolico che ha effetti civili si chiama matrimonio concordatario e vengono regolate quasi per intero dalle norme del diritto canonico; la legge civile prevede alcuni adempimenti che devono essere rispettati per poter consentire il matrimonio valido anche civilmente.
Come per il matrimonio civile, occorre che prima della celebrazione si proceda alle pubblicazioni che verranno esposte sia nella parrocchia che presso l’ufficio comunale. Le pubblicazioni sono importanti per far presente alla comunità le intenzioni degli sposi e, quindi, dare la possibilità alla comunità di evidenziare se ci sono degli impedimenti seri per la celebrazione delle nozze.
Durante la celebrazione, il ministro di culto deve leggere agli sposi gli artt. 143, 144 e 147 del codice civile che elencano i diritti e doveri dei coniugi per lo Stato italiano. Inoltre, l’ufficiante deve redigere l’atto di matrimonio in duplice originale, in modo tale da trasmetterne uno all’ufficiale di stato civile. Nell’atto si possono inserire le dichiarazioni, consentite dalla legge civile, dei coniugi in merito al regime patrimoniale di separazione dei beni e il riconoscimento di un figlio naturale. Attenzione: se non si dichiara nulla in merito al regime dei beni, si intende il regime per come.
L’atto di matrimonio, firmato dal celebrante e sottoscritto dagli sposi e dai testimoni, deve essere trasmesso entro 5 giorni dalla celebrazione all’ufficiale di stato civile che, entro 24 ore dalla ricezione, deve trascriverlo nei registri di stato civile per l’efficacia costitutiva del vincolo matrimoniale nell’ordinamento italiano. Comunque gli effetti civili del matrimonio si producono dal giorno della celebrazione.
Per la richiesta del titolo di soggiorno sarà, quindi, valido il certificato di matrimonio rilasciato dal Comune.
 
Maria Elena Arguello

mercoledì 20 febbraio 2013

Matrimonio civile: un boom nella crisi di questa istituzione!

Da:http://www.portaldiritto.com/boom-matrimoni-civili.htm

 
Nel 2011 sono state celebrate con rito religioso 124.443 nozze, 39 mila in meno rispetto al 2008. Il matrimonio civile subisce una flessione più contenuta dovuta a quelli che riguardano cittadini stranieri. Per le coppie italiane ilmatrimonio civile è in continuo aumento: dal 18,8% del 2008 al 24% del 2011.

giovedì 14 febbraio 2013

Libano: intervento della Chiesa maronita sul matrimonio civile


Da:http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/07/libano:_intervento_della_chiesa_maronita_sul_matrimonio_civile/it1-662803



Il matrimonio civile può affiancare ma non può sostituire il matrimonio religioso. E la questione può essere affrontata in maniera proficua solo tenendo distinti gli aspetti civili e quelli religiosi del vincolo matrimoniale. Come appreso dall’agenzia Fides, sono questi i punti fermi definiti dall'episcopato maronita sulla questione di un possibile riconoscimento dei matrimoni tra cittadini libanesi, celebrati con rito civile. Nell’incontro mensile, svoltosi mercoledì nella sede patriarcale di Bkerkè, sotto la guida del patriarca Bechara Boutros Rai, i vescovi della Chiesa maronita hanno espresso una posizione interlocutoria su un argomento tornato nelle ultime settimane al centro del dibattito politico-mediatico libanese. Nel comunicato finale dell'incontro, pervenuto all'Agenzia Fides, i vescovi libanesi prendono atto che l'eventuale approvazione del matrimonio civile in Libano comporta necessariamente un emendamento all'articolo 9 della Costituzione. Per i cristiani maroniti, notano, “il matrimonio è uno dei sacramenti della Chiesa e il matrimonio civile non può rimpiazzare questo sacramento. Dunque, quelli che si uniscono in matrimonio civile, se sono credenti, sono tenuti a rettificare il proprio status sposandosi in chiesa, per potersi avvicinare agli altri sacramenti”. Distinguere tra aspetti civili e religiosi del matrimonio rappresenta, dunque, un punto di partenza per venire incontro alle richieste dei cittadini libanesi che intendono sposarsi con rito civile e non religioso. La discussione pubblica sul matrimonio civile si è riaccesa a novembre, quando una coppia di ragazzi appartenenti a famiglie musulmane sciite ha firmato il loro contratto di matrimonio civile davanti a un avvocato e non davanti a una corte religiosa, depositandolo poi presso la consulta del Ministero degli interni, in attesa di un parere ufficiale. Finora, le coppie libanesi che vogliono celebrare il proprio matrimonio con rito civile ricorrono all'escamotage di sposarsi civilmente a Cipro per poi far registrare in Libano la propria unione. Il mese scorso, il presidente libanese, il cristiano maronita Michel Sleiman, ha espresso il suo parere favorevole a un pieno riconoscimento giuridico dei matrimoni civili. Un rifiuto radicale a inserire la questione nell'agenda politica è venuta dal Gran Mufti Mohammad Rashid Qabbani. La massima autorità dell'Islam sciita in Libano ha emesso una fatwa per diffidare tutti i politici e i ministri musulmani dal sostenere qualsiasi forma di inquadramento legale del matrimonio civile, se non vogliono essere considerati come degli “apostati”. (R.P.)


Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/02/07/libano:_intervento_della_chiesa_maronita_sul_matrimonio_civile/it1-662803
del sito Radio Vaticana